Venere vs Adone
Fonti William Shakespeare, Marlene Dumas, Andy Warhol

Regia, coreografia, scena, video Enzo Cosimi
Drammaturgia Maria Paola Zedda, Enzo Cosimi
Interpreti Alice Raffaelli, Leonardo Rosadini
Disegno luci Giulia Belardi, Enzo Cosimi
Costumi Alessandro Lai
Realizzazione costumi Giuseppina Angotzi/Sartoria Il Costume
Sculture Daniela Dal Cin
Sound designer Enzo Cosimi
Operatore video Roberto Gentile
Organizzazione Pamela Parafioriti
Produzione Compagnia Enzo Cosimi, MiC, in collaborazione con AMAT Residenze Centro di Produzione Orbita/Spellbound, ATCL, KOMM TANZ 2024 Compagnia Abbondanza/Bertoni in collaborazione con il Comune di Rovereto. RAM Residenze artistiche marchigiane finanziate dalla Regione Marche e dal MiC
Dopo la realizzazione del progetto Orestea|Trilogia della vendetta Enzo Cosimi nella nuova creazione 2024 Venere vs Adone, approfondisce la sua ricerca concentrandosi sul celebre poemetto shakespeariano. In un percorso attraversato da linguaggi e media diversi, Cosimi rilegge la poetica del drammaturgo inglese creando un mosaico testuale e visivo dove si compongono, come tessere, elementi della contemporaneità e aspetti filologici. Il dramma di un amore non corrisposto, selvatico e ferale. Il culto dell’immagine del corpo e della forza vitalistica dell’uomo, la relazione dominante con la natura, la violenza della morte sono tracce che percorrono la scrittura compositiva, e che arrivano dal barocco come echi e fantasmi a infestare il contemporaneo. I corpi che vengono qui riscritti sono solcati da un eccesso che li trasforma, li devasta e li eleva allo stesso tempo. Sono corpi che esondano, che non si allineano alla norma, che travalicano, estendono e dissolvono i loro confini, lasciandosi possedere e trasformare. L’universo queer, che in Cosimi è stato al centro del lavoro sin dall’origine in una critica alla normatività, nel suo interesse per i margini e per l’irregolare, emerge potente e si evidenzia nella metamorfosi dei personaggi che si ribaltano, mettendo in crisi il rapporto antropocentrico con la natura, ibridandosi, lasciandosi attraversare da un vivente non addomesticabile. In questo nuovo progetto il focus drammaturgico, curato da Cosimi insieme a Maria Paola Zedda, studiosa e curatrice che da anni collabora con la Compagnia, sarà incentrato sulle due figure shakespeariane: Adone rappresentato emblematicamente da un corpo fit, ossessionato non più dalla caccia, quanto dalla costruzione della sua macchina/corpo sculturalizzata e da una Venere lacerata, che cerca disperatamente di accenderne il desiderio. Tra lampi pop e accensioni di dolore, il lavoro recupera alcuni riferimenti cari al coreografo. Primo tra tutti l’immaginario seduttivo e iper-reale della produzione di Andy Warhol, caratterizzate dall’insistenza sull’immagine–corpo, dalla sua mercificazione ed erotizzazione. A contrastarla, come una radiazione, l’accecante e infiammato riferimento alla pittura dell’artista sudafricana Marlene Dumas, che bagna di tinte violente l’apatia inscalfibile di Adone e disegna una Venere posseduta dal sentimento. Sono fiamme, bocche, pose trasfigurate, che si scagliano con virulenza nell’azione, secondo un’eccedenza, un’ostensione, un dono che non lascia scampo neanche alla morte. Il lavoro è interpretato da Alice Raffaelli affiancata dall’athletic coach Leonardo Rosadini, in un’interpretazione che rappresenta l’anima più tribale, animale e dionisiaca della tragedia. I costumi sono realizzati da Alessandro Lai, noto costumista che divide equamente il suo lavoro tra cinema, teatro, televisione e opera.
VENERE VS ADONE
Fonti William Shakespeare, Marlene Dumas, Andy Warhol
Direction, choreography, set, video Enzo Cosimi
Dramaturgy Maria Paola Zedda, Enzo Cosimi
Interpreters Alice Raffaelli, Leonardo Rosadini
Lighting design Giulia Belardi, Enzo Cosimi
Costumes Alessandro Lai
Costume design Giuseppina Angotzi/Sartoria Il Costume
Sculptures Daniela Dal Cin
Sound designer Enzo Cosimi
Video operator Roberto Gentile
Organization Pamela Parafioriti
Production Enzo Cosimi Company, MiC, in collaboration with AMAT Residenze Production Center Orbita/Spellbound, ATCL, KOMM TANZ 2024 Abbondanza/Bertoni Company in collaboration with the Municipality of Rovereto. RAM Artistic residencies in the Marche region funded by the Marche Region and the MiC
After the realization of the project Orestea | Trilogia della vendetta Enzo Cosimi in the new creation 2024 Venere vs Adone, deepens his research by focusing on the famous Shakespearean poem. In a path crossed by different languages and media, Cosimi rereads the poetics of the English playwright creating a textual and visual mosaic where elements of contemporaneity and philological aspects are composed, like tiles. The drama of an unrequited, wild and feral love. The cult of the image of the body and of the vitalistic force of man, the dominant relationship with nature, the violence of death are traces that run through the compositional writing, and that come from the Baroque like echoes and ghosts to haunt the contemporary. The bodies that are rewritten here are furrowed by an excess that transforms them, devastates them and elevates them at the same time. They are bodies that overflow, that do not align with the norm, that go beyond, extend and dissolve their boundaries, allowing themselves to be possessed and transformed. The queer universe, which in Cosimi has been at the center of the work since the beginning in a critique of normativity, in his interest in margins and the irregular, emerges powerfully and is highlighted in the metamorphosis of the characters who are overturned, putting the anthropocentric relationship with nature into crisis, hybridizing, allowing themselves to be crossed by a living being that cannot be domesticated. In this new project the dramaturgical focus, curated by Cosimi together with Maria Paola Zedda, scholar and curator who has collaborated with the Company for years, will focus on the two Shakespearean figures: Adonis emblematically represented by a fit body, no longer obsessed with hunting, but with the construction of his sculpturalized machine/body and by a lacerated Venus, who desperately tries to ignite her desire. Between pop flashes and ignitions of pain, the work recovers some references dear to the choreographer. First of all, the seductive and hyper-real imagery of Andy Warhol’s production, characterized by the insistence on the body-image, its commodification and eroticization. Contrasting it, like a radiation, is the blinding and inflamed reference to the painting of the South African artist Marlene Dumas, who bathes the unshakeable apathy of Adonis in violent colors and draws a Venus possessed by sentiment. They are flames, mouths, transfigured poses, which hurl themselves with virulence into action, according to an excess, an ostentation, a gift that leaves no escape even to death. The work is interpreted by Alice Raffaelli supported by the athletic coach Leonardo Rosadini, in an interpretation that represents the most tribal, animal and Dionysian soul of the tragedy. The costumes are made by Alessandro Lai, a well-known costume designer who divides his work equally between cinema, theater, television and opera.